14° Torneo "Memorial Rodolfo Caldart"
VITTORIA, dunque; quel traguardo, che perfino immaginare appariva difficile all’inizio del campionato, si concretizzava infine davanti ai nostri occhi. Campioni d’Italia Under 13; il viso trasfigurato dei nostri ragazzi, ebbri di felicità e veri, unici, grandi protagonisti di un’impresa straordinaria dava concretezza a quel sogno e restituiva la misura dell’impresa.
Perché di un’impresa si è trattato; due partite, interpretate in modo esemplare per temperamento, concentrazione e determinazione, con avversari di gran rango; tutti avrebbero meritato ma, questa volta ci verrà consentito, ha vinto davvero il migliore.
Partita vietata ai cardiopatici quella con il Ritten Sport Renon, in un’altalena di emozioni – entusiasmo, sconforto, paura, speranza – che si susseguivano invariabilmente con l’incalzare delle azioni e dei rovesciamenti di fronte (0-1; 1-1; 1-2; 2-2; 2-3; 3-3; 4-3; 4-4 i parziali dopo il nostro momentaneo vantaggio iniziale) e si sublimavano infine nella angosciosa lotteria dei rigori (ne occorreranno cinque, infine, per prevalere); lotta senza esclusione di colpi con il Gherdenia, piegato infine con un tre a zero che non rende completamente giustizia alla orgogliosa prova di un avversario mai domo, che abbiamo potuto considerare davvero sconfitto solo ad una manciata di minuti dalla fine dell’incontro.
Prendo a prestito da Walt Whitman:….”che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un tuo verso”.
E certamente, a Brunico, ogni ragazzo ha contribuito con il suo verso, scrivendo un frammento della sua vicenda personale e, a un tempo, della storia dell’hockey giovanile delle città di Torino e di Como.
Per tutto l’anno, nel riferire la cronaca delle partite, abbiamo scelto deliberatamente di non citare i nomi degli atleti, specialmente quelli dei marcatori, commentando unicamente le prestazioni del collettivo: far crescere lo spirito di squadra, l’appartenenza ad un tutto dove non ha pregio l’assolo del singolo ma ognuno conta per il ruolo che ha, per cosa sa fare e per quanto è capace di prestare alla causa comune: questo l’obiettivo.
E’ tempo ora di fare uscire dall’anonimato questi ragazzi e ci piace consegnarli così, molto semplicemente con il ruolo loro affidato nel roster, ad una memoria che, soprattutto per chi c’era, resterà incancellabile.
Guidati dall’allenatore Raffaele Meglio, encomiabile interprete di una stagione straordinaria, nell’ordine: i due portieri, Alessandro Parabita e Andrea Brignacca, autori entrambi di una prova di grande consistenza, protagonisti, a pari merito, della vittoria finale con i quindici giocatori di movimento (non uno di più! anche questo a futura memoria!):
1a LINEA: Tommaso Cordiano (Capitano, attaccante), Matteo Formentini (attaccante), Chloè Rossi (attaccante), Federica Galtieri (difensore), Elia Noseda (difensore);
2a LINEA: Jack Cavallotto (attaccante), Alessio Belli (attaccante), Fabrizio D’Eliso (attaccante), Alex Zorloni (difensore), Mauro Boccomino (difensore);
3a LINEA: Federico Gobbo (attaccante), Stefano Del Piccolo (attaccante), Davide Soranzio (attaccante), Andrea Tonello (difensore), Samuele Letizia (difensore).
A loro le luci della ribalta; un doveroso ringraziamento va anche ai numerosi protagonisti rimasti dietro le quinte, non per questo meno fondamentali per il successo finale: sperando di non dimenticare nessuno, la Dirigenza tutta delle società Hockey Como e Real Torino che hanno creduto e credono in questo progetto, gli allenatori Peter Laurencik e Drahoslav Zurek, i responsabili e team leader che hanno coordinato ed organizzato le numerose trasferte e accompagnato, percorrendo migliaia di chilometri sulle strade del Nord Italia, l’avventura di questi giovani atleti durante tutto il campionato; a questi meravigliosi ragazzi auguriamo di mantenere sempre intatta la passione per questo sport straordinario e ancora numerose stagioni di nuovi, esaltanti successi.